Incantato da “American Girl in Italy” di Ruth Orkin


Per due mercoledì ho fatto il “tassista” verso l’ospedale di Macerata e in uno dei reparti più devastanti, quello di oncologia, ho trovato delle foto davvero belle. Una di queste è “American Girl in Italy” di Ruth Orkin, per la cronaca anche lei morta di cancro.
La conoscevate? Io no!

All’inizio sono passato vicino alla foto in maniera distratta, poi sono ripassato e mi è venuto fuori un “però”, poi, durante le numerose “vasche” per l’attesa è giunto il “mi piace”, poi dopo un po’…”strepitosa”!

Questa foto per me è diventata quasi ossessionante, ci penso ormai tutti i giorni, mi immagino il passaggio in quel quartiere, la richiesta all’amica di fare da “modella” e pertanto costruire l’ambientazione reale, l’ideale, la scelta dell’inquadratura, i maschietti di Firenze tutti lì a cinguettare al passaggio della bella ragazza, un capolavoro!

Ora quando penso ad una foto che lascia il segno…ecco io penso a questa foto!

Vorrei essere lì in quel momento al posto della fotografa ma pensandoci bene anche al posto della ragazza o di uno qualsiasi degli uomini.

L’espressione dell’uomo con cravatta e ombrello che fischietta è davvero rappresentativa, ma a guardar bene anche l’espressione del ragazzo in motorino è appagata e significativa e via via tutti gli altri della via…lo sguardo corre…

La ragazza ha dei sandali ed una borsa che sembrano quasi alla moda, 60 anni dopo, uno scatto davvero senza tempo!

Ricercando su internet ho trovato molti blog soprattutto di ragazze che da sempre apprezzano questa foto, alcune molto più di me.

Secondo il New York Times è la seconda più venduta al mondo.

Ora, a chi interessa, chiedo di effettuare un esperimento: scaricatevi questa foto, per due giorni di seguito chiudete gli occhi e pensate di essere in quel posto esattamente 60 anni fa e poi aprite di nuovo gli occhi. Che vi pare? Io con la mente sono lì!


8 risposte a “Incantato da “American Girl in Italy” di Ruth Orkin”

  1. Hai scritto il tuo pensiero in modo sublime…..e mio padre me lo ha raccontato tantissime volte e mi e’ sembrato di aver vissuto quell’attimo assieme a lui…bhe il giovane davanti alla ragazza, quello di profilo e’ propio il mio babbo che ancor oggi vive a Firenze…grazie del bellissimo tuo pensier di quell “attimo fuggente”
    Saluti Rossana

  2. Ciao Rossana, non sai quanto mi faccia piacere il tuo commento.
    Ogni volta che penso a quella foto ancora sorrido per quanta simpatia trasuda, ogni volta che la osservo scopro un nuovo punto di vista!
    Davvero incredibile!
    Nel 2011 sono esattamente trascorsi 60 anni dallo scatto, considerando tutto credo che il tuo babbo abbia una novantina di anni.
    Salutalo da parte mia e trascrivi ogni suo racconto, ogni parola è storia!

  3. Un opera d’arte in quanto espressione di stati d’animo contrastanti. Da un lato la leggerezza e la spensieratezza di chi apprezza la bellezza della donna , dall’altro l’espressione del suo viso. Angoscia o imbarazzo? Cammina veloce , ma chissa’ se fugge dal mondo che la circonda oppure corre verso i suoi pensieri tanto da non rendersi conto neanche di quello che le succede attorno….

  4. ho lavorato 6 anni in canada. Nel corridoio che dava sul mio ufficio c’era una gigantografia di questa foto. Mi sono sempre chiesto di chi fosse, ma preso dal lavoro ho sempre dimenticato di chiedere, ammesso che qualcuno lo sapesse. Tornato in Italia, ne ho sentito la mancanza, oggi ho scoperto per caso l’autrice su internet. è stata una grande riscoperta. Ho fatto anche il fotografo di professione, ma devo dire che è una delle più belle foto che ho mai visto. Senz’altro la più espressiva. è un racconto. FA-VO-LO-SA!!!!

  5. sono tornato a Toronto nel 2011. Su internet ho scoperto che poche settimane prima c’era stata una mostra con la partecipazione della ragazza canadese. C’erano delle foto, la ragazza che oggi è intorno agli 80 anni, è ancora una bella signora. Affascinante, come moltissime donne canadesi.
    Che peccato non averla potuta incontrare!

  6. @ Enrico,
    E’ una foto stupenda che rimanda ad una Italia che non esiste più, ormai triturata dal consumismo e dalla televisione spazzatura. Devo dire che rivedo, con un certo divertimento, l’atteggiamento tipico dei maschi del tempo, il cosiddetto gallismo, leggero e innocente, ma fine a se stesso, da non confondersi con il più becero maschilismo. Una foto fatta in anni nei quali eravamo poveri, ma probabilmente stavamo meglio “dentro”. Vorrei farti, inoltre, notare un particolare, secondo me, molto importante e cioè lo “sguardo” della gente dell’epoca, diverso da quello che abbiamo noi oggi, spento, fisso, ebete. Era uno sguardo diverso, semplice e pieno di gioia di vivere. Quella gioia che, tranne poche eccezioni, abbiamo perso.
    Ottima scelta, caro Enrico.
    Buona serata.

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