Lo sputtanamento dietro casa mia


Camerano è un bel paesetto della provincia di Ancona.

Logisticamente ha una posizione invidiabile, 10 minuti dal capoluogo, 10 minuti dalla Riviera del Conero, non c’è traffico, non c’è un semaforo, solo una grande rotatoria, quella dell’Ikea; bella vista sul Monte Conero e quando non c’è foschia anche sui Monti Sibillini.

Si, come dice Silvia sarà pur vero che la gente non ama farsi i cazzi suoi (non per me che ci dormo e basta), ma davvero qui nelle Marche non vedo molte eccezioni.

Il problema vero sapete qual è? Nella sostanza è un paese mediocre e senza fare nomi in questa situazione poco invidiabile è assolutamente ben accompagnato.

C’è qualche piccola eccezione in qualche ambito, qualche bella aziendina manifatturiera, qualche eccellenza nel vino, una buona organizzazione nell’ambito del volontariato, delle scuole tranquille e ben organizzate, ma di certo nulla di nulla per quanto concerne l’ente pubblico che ci governa.

La mia riflessione però non riguarda la conclamata mediocrità che ci amministra, quanto il fatto che dalla mediocrità si richiede l’eccellenza. Mi ricordo l’ultimo giornalino comunale dello scorso anno, lì si richiedeva nero su bianco non l’onestà, la collaborazione, la voglia di fare, lì si richiedeva l’eccellenza!

“Per battere la crisi dobbiamo scegliere eccellenze e qualità”…si davvero belle parole che calzerebbero perfettamente in un altro milione di frasi.

Cioè, se io sono un asino non posso chiedere ad un mio fratello di fare salti da cavallo… o no?

L’eccellenza…e chi siete voi per chiedere l’eccellenza? Se vogliamo, per me l’eccellenza è numericamente e statisticamente uno su cento, forse uno su mille.

Inoltre, solo se io sono eccellenza posso chiedere eccellenza!

Gli enti pubblici, ambiti dove fino a pochi anni fa si entrava con le conoscenze, con le tessere di partito, con le bustarelle.

Il posto pubblico, quello dove si andava in pensione dopo 18 anni 6 mesi ed un giorno, quello che ti permette il doppio lavoro, quello che alle 14 hai finito e c’hai il pomeriggio libero, quello che quando non hai voglia di rispondere alzi la cornetta e la lasci sganciata, quello che o fai o non fai tanto a fine mese prendi lo stesso, quello dove c’è sempre il rimpallo di responsabilità, quello che di certo è tutto meno che eccellenza!

Ecco, dopo aver per tanti giorni pensato quanto era assurda e paradossale questa esplicita richiesta, oggi mi ritrovo lo scandalo proprio dietro casa, fatto questo che conferma ed anzi rende perentorie tutte le mie (fino a ieri) elucubrazioni mentali.

Incredibile, oltre a vergognarmi profondamente dei romani “governanti”, sono arrivato al punto che mi vergogno pure di dove vivo, sto giro l’epicentro è proprio a pochi metri da casa mia e la botta si sente tutta.


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